20 aprile 2007

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02 aprile 2007

La storia così come la conosciamo noi amici

Il 27 luglio Denis è partito per l’Ecuador in un viaggio organizzato da un esperto di sciamanesimo che proponeva di vivere alcuni giorni a contatto diretto con i luoghi e le popolazioni che tuttora utilizzano questa tecnica e cerimonia nella loro vita quotidiana.


Denis conosceva tutti i partecipanti al viaggio in quanto, da 8 mesi frequentava mensilmente dei corsi per avere una maggior preparazione spirituale per affrontare un viaggio simile e conoscere maggiormente la realtà a cui andavano incontro.


Il 28 agosto, noi amici, allarmati dal fatto che Denis non si era più fatto sentire (sarebbe dovuto tornare da 1 settimana), abbiamo cercato dei riferimenti telefonici degli organizzatori del viaggio per capire se per qualche motivo Denis avesse voluto proseguire la propria vacanza (lì in Ecuador o qui in Italia). Al telefono mi risponde Eugenio Zanardi, un collaboratore di Francesco Tsunki de Giorgio, il maestro sciamano organizzatore dei corsi e del viaggio (http://www.sciamanesimo.com/).


In 2 telefonate contigue con Eugenio Zanardi, veniamo a sapere che:


  • Eugenio Zanardi e Francesco Tsunki de Giorgio sono tornati dal viaggio prima, in quanto il primo aveva finito i soldi (non si sa spendendoli dove) e il secondo aveva la madre che stava male

  • L’ultima volta che hanno visto Denis, era circa il 2-3 agosto, quando si sono lasciati perché Denis e Emiliano Eva (da Milano), non volendo tornare a casa prima, h avrebbero deciso di proseguire da soli

  • L’idea dei 2 ragazzi era quella di raggiungere la Guayaquil (ma solo con l’ausilio di una mappa Eugenio Zanardi ha capito che Guayaquil fosse sulla costa) e da lì cercare di raggiungere da soli le zone della foresta in cui si possono avere contatti con indios che praticano sciamanesimo

  • Anche Eugenio Zanardi dimostrava preoccupazione per il fatto che il giorno 20, giorno in cui i 2 ragazzi dovevano tornare, non si erano fatti sentire. Seppur preoccupato, non aveva avvisato nessuno in quanto non aveva i contatti o recapiti di nessuno.


Il 28 agosto stesso, cercando nelle Pagine Bianche online, scopriamo facilemte che esiste una sola famiglia Eva che vive a Milano. Sono i genitori di Emiliano che al telefono dicono di avere già contattato la Farnesina e di essere preoccupati. Scopriamo che Denis era stato ospite la notte prima di partire a casa degli Eva insieme ad un terzo ragazzo, non nominato in precedenza da Eugenio Zanardi, Bruno D. F. Inoltre alcuni giorni prima i genitori di Emiliano avevano ospitato lo stessoEugenio Zanardi con cui avevamo appena parlato al telefono.


Il 30 agosto alcune persone riescono a contattare anche Francesco Tsunki de Giorgio che dice di trovarsi in Grecia e di pagare le telefonate ricevute…


Francesco Tsunki de Giorgio racconta che:



  • L’ultima volta che ha visto Denis e Emiliano era il 4 agosto a Puyo (città ai limiti della foresta).

  • I compagni di viaggio erano Denis, Emiliano, Bruno D. F. e 2 suoi collaboratori, Eugenio Zanardi e A.

  • Denis, Emiliano e Bruno D. F. si sono aggiunti successivamente al viaggio che Di Giorgio doveva fare con i suoi collaboratori sebbene lui li avesse avvertiti del pericolo.

  • Il gruppo ha passato la notte del 1 agosto a Palora (paesino immerso pienamente nella selva) in un villaggio shuar (gli indios del posto), poi è stato a Macas (altra paesino immerso nella selva) a trovare il maestro shuar di Francesco Tsunki de Giorgio, e poi è tornato nuovamente a Puyo il 4 agosto. Da lì, il 5 agosto tutti tranne Francesco Tsunki de Giorgio sono partiti per tornare a Palora e rimanere 3 giorni nella foresta per vivere una cerimonia sciamanica.

  • Denis e Emiliano non hanno apprezzato il posto in quanto pioveva (un'altra versione è che si annoiavano, ndr) e alle 4 di notte del 5 agosto hanno chiesto agli shuar di essere accompagnati fuori dalla selva per andare al mare.

  • Per andare sulla costa dovevano prendere l’autobus delle 8 del mattino a 4 ore di cammino da dov’erano e per questo sono partiti così presto. L’autobus successivo era di sera, ma Francesco Tsunki de Giorgio aveva consigliato loro che era meglio viaggiare in autobus di giorno in quanto c’erano meno pericoli (mentre andare a piedi per 4 ore nella selva di notte da soli non era pericoloso , ndr).


Intanto scoppia il caso nei giornali e le notizie che escono sono poche e confuse, ma Francesco Tsunki de Giorgio, conferma di essere ancora in Grecia e approssimativamente la versione data a noi.


Il 4 settembre riusciamo a metterci in contatto con Bruno D. F. che ci dice:



  • di conoscere bene Denis, con cui aveva, nei mesi precedenti, stretto una forma di amicizia

  • di essere rimasto deluso del fatto che fossero scomparsi senza avvertirlo, in quanto pure lui doveva tornare il 20 agosto con loro. Essendo scomparsi non voleva rimanere in Ecuador da solo e per cui è tornato prima in Italia, insieme ad altri del gruppo

  • Il gruppo era composto da: Denis, Emiliano, Bruno D. F., Francesco Tsunki de Giorgio, 2 suoi collaboratori (Eugenio Zanardi e Antonello) e altri 3 ragazzi che come Bruno D. F. volevano conoscere gli Shuar e vedere la foresta amazzonica (mai nominati da nessuno prima).

  • La notte in cui Denis e Emiliano sono scomparsi, il 5 agosto, tutti insieme si erano addormentati nei propri sacchi a pelo, coperti da una tettoia fatta di foglie, nella selva vicino a Palora, in un posto presso una cascata dove li avevano portato gli shuar (così come raccontato da Francesco Tsunki de Giorgio).

  • La mattina del 6, al risveglio, Bruno D. F. scopre che Denis, Emiliano e Eugenio se ne erano andati.

  • Al loro rientro il albergo a Puyo, il 6 agosto, l’albergatore dice loro che Eugenio e Francesco Tsunki de Giorgio sono già partiti per tornare in Italia mentre Denis e Emiliano erano passati la mattina del 5 a prendere gli zaini per andare sulla costa (in cui doveva andare anche Bruno D. F., che per non rimanere solo, torna in Italia il 10 agosto).

  • Viene a sapere che Eugenio si è svegliato di notte per cercare Denis e Emiliano che se ne erano andati e non li ha raggiunti. Arrivato in albergo, è tornato in Italia con Francesco Tsunki de Giorgio.


Il proprietario dell’albergo “Il Colibrì” di Puyo è un italiano, Vincenzo Tito, conferma alle autorità ecuadoriane la versione raccontataci da Bruno D. F..


Nelle varie interviste nei giornali esce la notizia che Francesco Tsunki de Giorgio e Eugenio Zanardi affermano che Denis e Emiliano dovevano andare sulla costa a Guayaquil per trovarsi con 2 sorelle ecuadoriane conosciute in aereo.


Solo in seguito scopriremo che le due sorelle NON ESISTONO, ma in aereo avevano conosciuto una ragazza venezuelana che vive a Milano che aveva i parenti a Caracas a cui Denis scrive l’ultima mail il 4 agosto dicendole che andava tutto bene sebbene fosse in digiuno per 3 giorni per purificarsi, così come suggeritogli da De Giorgio.


Francesco Tsunki de Giorgio rientra il 9 settembre dalla Grecia, e contattato telefonicamente dal padre di Emiliano, afferma di avere sentito per telefono il capo villaggio shuar presso cui Denis e Emiliano passarono l’ultima notte, un certo Antuka e di avere saputo da lui che le autorità ecuadoriane lo avevano contattato per avere la sua versione dei fatti.


Dopo queste prime notizie, Francesco Tsunki de Giorgio e Eugenio Zanardi si rifiutano categoricamente di rilasciare qualsiasi intervista o dichiarazione.


Ad inizio dicembre, dopo aver posto la massima fiducia nelle autorità competenti (Carabinieri, Procura di Venezia, Ministero degli Esteri e Ambasciata Italiana in Ecuador), la famiglia di Denis ha deciso di appoggiarsi a “Chi l’ha visto?”, in quanto ultima speranza che venisse fatta una vera ricerca sulla scomparsa di Denis e Emiliano.


La redazione e i giornalisti di Chi l’ha visto si sono dimostrati dei professionisti. Gente preparata e che ha capito al volo la gravità della situazione. A gennaio più volte vengono realizzati dei servizi in TV.


Ma le indagini si sono spesso arenate nella mancanza di disponibilità da parte dei componenti del viaggio maledetto a fornire indicazioni utili per capire cosa fosse successo:



  • Eugenio Zanardi si ostina a non parlare più

  • Francesco Tsunki de Giorgio non si presenta alle telecamere affermando che, essendoci un’indagine in corso, può rilasciare dichiarazioni solo in presenza di una richiesta ufficiale del giudice

  • Bruno D. F. conferma la versione data a noi

  • Vengono individuati altri 2 partecipanti al viaggio: G. S. e G. R. ma che comunque non rilasciano alcuna dichiarazione

  • Dopo 1 mese, grazie alla richiesta del giudice della Procura di Venezia che segue le indagini, Francesco Tsunki de Giorgio si fa intervistare da Chi l’ha visto confermando di non sapere nulla e di avere fatto il possibile, ma di non sentirsi minimamente responsabile nei confronti delle famiglie che stavano soffrendo per la scomparsa dei figli (c’è da dire ce, se la famiglia di Denis non conosceva minimente lo scopo del viaggio, la famiglia di Emiliano conosceva già Di Giorgio e su di lui, inizialmente, poneva la massima fiducia).


In questi mesi, Francesco Tsunki de Giorgio ha continuato la sua attività di sciamano Curandero, anche a distanza, allestendo un Forum in cui molta gente si trova e discute di vari temi come “Anime nelle terre dei morti”, “Recupero dell’Anima”, “Animali di Potere”, “Piante Sacre”, “Possessione” e “Viaggi nei mondi” (forum.sciamanesimo.org) ed ha organizzato altri incontri come quelli a cui aveva partecipato Denis (l’ultimo il 25 marzo).


In Ecuador, spesso venivano rinvenuti cadaveri o resti umani che venivano ricondotti a Denis e Emiliano, ma le notizie sono sempre state confuse e minime. Le famiglie hanno vissuto nell’angoscia di non capire chi stava facendo queste indagini, cosa cercasse, dove e come.


Non hanno mai avuto un referente. Non riuscivano a capire se le indagini proseguissero o tutto si fosse arenato magari per problemi burocratici.


Fortunatamente, l’ostinazione di Chi l’ha visto ha portato il magistrato che segue le indagini a catalizzare, parzialmente, le ricerche.


A febbraio si è avuta la notizia che erano arrivati in Italia dei frammenti trovati a dicembre, non si sa dove trovati e da chi, su cui le 2 famiglie dovevano fare la prova del DNA. In marzo, la famiglia di Emiliano è risultata negativa al test, la famiglia di Denis, positiva.


Altro però non sappiamo. Nessuno, tranne la dottoressa che ha svolto il test, ho informato ufficialmente la famiglia di Denis. Nessuno ha detto loro cosa abbiano effettivamente scoperto.


Noi ora vogliamo la verità.


Noi vogliamo che se qualcuno ha delle responsabilità, non possa mai più arrecare nessun danno a persone oneste e sincere e causare ulteriore tristezza. La vita è un bene troppo pregiato e l’amicizia è il bene più prezioso.